Domenica 7 febbraio 2010 è apparsa una mia intervista sul quotidiano "La Provincia di Varese" relativa al pessimismo dei varesini per quanto riguarda la crisi economica. Pare infatti che tra gli italiani i lombardi siano i più pessimisti e i varesini i meno fiduciosi nella ripresa ripsetto ai corregionali.
Ci sono ragioni psicologiche per essere così pessimisti? Se l'ottimismo ci aiuta a vivere meglio, il pessimismo ci spinge ad essere più realisti. Inoltre, come ha dimostrato Martin Seligman, il pessimismo non è innato, ma appreso nel proprio contesto sociale fin dall'infanzia. In una situazione oggettivamente critica è più facile che prevalga l'ottimismo, perché consente di reagire e "tirare avanti".
La provincia di Varese è una delle realtà italiane con il più alto reddito procapite, sarà quindi che dove la situazione non è così negativa si possa fare a meno dell'ottimismo ed essere più prudenti e realisti?
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