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Basta orrori, basta guerre. Basta bombe sugli innocenti, basta atti di odio e terrore. Stop ai genocidi. Liberate gli ostaggi. Ogni bambino e ogni bambina del mondo ha diritto di ridere, giocare e crescere al sicuro. Non di avere paura. Restiamo umani.
Dal punto di vista della psicologia dello sviluppo, questo non è solo un appello morale, ma una necessità concreta: le esperienze traumatiche vissute in età evolutiva segnano profondamente la crescita, influenzando lo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale. Un’infanzia vissuta sotto la minaccia costante della violenza rischia di compromettere la fiducia di base, l’apertura al futuro e la capacità di costruire legami sicuri.
La psicologia umanistica ci ricorda, al tempo stesso, che ogni persona ha un valore intrinseco e una spinta verso la crescita. Autori come Rogers e Maslow hanno sottolineato l’importanza di contesti che favoriscano la sicurezza, l’autenticità e l’empatia: condizioni indispensabili perché gli esseri umani possano realizzare il proprio potenziale.
Dire Restiamo umani significa allora riconoscere, anche nei momenti più bui, che dignità, libertà ed empatia non sono valori opzionali, ma i pilastri su cui costruire il futuro dei bambini e delle bambine, e con essi il futuro dell’umanità.
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