giovedì 15 ottobre 2015

Il Progetto "Genitori si diventa"

Nel periodo settembre-dicembre 2015 tutti i martedì sera sono impegnato nel progetto Genitori si diventa” rivolto ai genitori con figli nella fascia d'età 0-6 anni. L'iniziativa è finanziata dai Servizi Sociali del Comune di Cassano Magnago, con cui ho collaborato per la sua ideazione e realizzazione.

Questo progetto nasce per accompagnare due diversi gruppi di famiglie, individuate dai Servizi Sociali, nell'avventura educativa e nella crescita dei bambini e dei loro genitori. Le azioni prevedono incontri di gruppo per genitori condotti dallo psicologo e sedute di psicomotricità che vedono impegnati coppie di genitore-bambino. Si vuole così lavorare con il bambino e il genitori “interi”: mente e corpo insieme.

Negli incontri di gruppo stiamo approfondendo diversi temi, a partire dalle sollecitazioni dei genitori presenti: i linguaggi dei bambini, le emozioni di genitori e figli, il contenimento e la gestione creativa dei capricci. Stimoli teorici che partano da conoscenze scientifiche sull'infanzia e l'educazione vengono affiancate ad attivazioni pratiche che prevedono lavori di gruppo successivi alla lettura di fiabe, filastrocche, spezzoni di film, frasi da completare, disegni del sé.

L'obbiettivo è l'accrescimento delle competenze genitoriali, rinunciando alla pretesa di ricette o soluzioni preconfezionate dell'esperto, ma a partire dalla scoperta di risorse presenti in ciascun genitore e dal confronto con gli altri padri e madri. 

martedì 2 giugno 2015

Idenitità e invisibilità in adolescenza

Lo scorso 4 maggio sono stato invitato a commentare il film “Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores al Cineforum RINASCITE del Cinema-Teatro “Incontro” di Besnate (Varese). Il film è stato introdotto dall'assessore alla cultura del Comune di Besnate nonché esperto di cinema Giuseppe Blumetti, mentre io l'ho commentato dal punto di vista psicologico, cercando di stimolare un dibattito in sala.

Nel corso del mio intervento ho sottolineato come il regista abbia voluto enfatizzare, attraverso l'espediente del fantastico, alcune caratteristiche tipiche dell'adolescenza: la trasformazione del corpo e della mente, il mutamento dell'identità, le maggiori possibilità (“superpoteri”) che l'adolescente ha rispetto al bambino, ma anche il contrappeso delle responsabilità che essi comportano.

Sono due, a mio avviso, i temi-chiave della pellicola dal punto di vista psicologico: l'identità e l'invisibilità. Nel corso del film vediamo Michele, il ragazzo protagonista, mutare d'identità ossia “rinascere”: costruirsi un'identità diversa da quella che aveva all'inizio. Ma non solo. Vediamo che il protagonista sceglie anche chi vuole diventare (un eroe positivo), seguendo la sua spinta verso l'autorealizzazione ossia la realizzazione delle proprie potenzialità.

La ragazza che gli piace, Stella, si accorge di lui solo nei momenti più paradossali, cioè quando egli è invisibile e a quel punto, Michele, pur essendo invisibile inizia finalmente a sentirsi visto come persona, desiderato e anche amato. Allora è proprio vero, come diceva il filosofo Martin Buber che “non c'è un Io (e quindi un'identità) se non c'è un tu che lo riconosce”.


Cosa vuol dire? Noi tutti, durante la crescita, diventiamo esseri umani con una nostra identità solo attraverso le relazioni. Come scrive la psicoterapeuta rogersiana Maura Anfossi (2010) “E' l'incontro con l'altro, il confronto con le sue idee, l'intreccio con le sue emozioni a creare quella palestra per conoscersi e per costruire la propria personalità”. 

domenica 22 febbraio 2015

Educazione socio-affettiva per “nativi digitali”

Lo scorso 15 febbraio ho tenuto un incontro per genitori presso il Cinema-Teatro “Incontro” di Besnate sul tema dell'educazione socio-affettiva per i bambini e gli adolescenti di oggi.

Le nuove tecnologie, infatti, possono diventare una barriera nei rapporti interpersonali, pertanto è importante che i genitori abbiano alcuni riferimenti per un'efficace educazione socio-affettiva in famiglia.

Si tratta di aiutare bambini e ragazzi a dare un nome alle emozioni che vivono e a comunicarle agli altri, a comprendere i bisogni degli altri e non solo i propri, a tollerare alcune emozioni come la noia o la frustrazione senza necessariamente accendere il pc o il tablet.

Durante l'incontro si è riflettuto anche sull'importanza del dialogo in famiglia: ascoltare i ragazzi in modo attivo, formulare domande senza invadenza, accompagnare i figli nei ragionamenti e nelle scelte rispetto all'uso degli strumenti tecnologici.

domenica 11 gennaio 2015

Parte il corso per babysitter a Luino

Molti genitori lavorano fuori casa e si rende spesso necessario ricorrere ad una persona a cui affidare i figli durante la giornata, nei fine settimana o nei periodi di chiusura dei servizi educativi e scolastici. Nonni e altri parenti possono essere non disponibili o lontani.

Pertanto sono molte le coppie che scelgono di far accudire il bambino da una babysitter verso la quale – sappiamo dalle ricerche di psicologia e pedagogia – il bambino svilupperà un legame affettivo importante. Alla luce delle stesse ricerche, si può ritenere che le babysitter svolgano un ruolo significativo nello sviluppo e nell'educazione dei bambini che accudiscono.

L'assistente alla cura dei bambini dovrebbe inserirsi nella famiglia come una professionista dell'educazione e dell'intrattenimento: 1) possedere nozioni di pedagogia, psicologia, puericultura e primo soccorso; 2) essere altamente consapevole del proprio ruolo, delle sue mansioni specifiche e delle sue responsabilità sul piano etico, deontologico e legale; 3) essere in grado di fornire alle famiglie tutte le informazioni necessarie per regolarizzare il rapporto di lavoro e tutelare i propri diritti (voucher, buoni lavoro, ecc.).

Ecco che i comuni del Distretto di Luino (Varese) realizzeranno, grazie al progetto Conciliamoci, un'eccellente iniziativa a sostegno delle famiglie e dell'occupazione: un corso di formazione per babysitter qualificati/e (chi ha detto che chi accudisce i bambini di altri debba essere per forza di sesso femminile?), di cui sarò il formatore per la parte psicologica. Il corso, progettato da un'equipe di cui faccio parte, ha ottenuto il patrocinio dell'Università degli Studi dell'Insubria. Qui tutti i dettagli sul corso e le modalità di iscrizione: www.distrettoluino.it

Il superamento dell'esame finale del corso (che prevede 56 ore di lezione e 40 di tirocinio in strutture educative) consentirà di iscriversi all'elenco babysitter del Distretto di Luino. A quanto mi risulta, si tratta del primo elenco di babysitter di un ente pubblico in provincia di Varese.