Sono stato intervistato dal portale sportivo Varese Sport in merito alla situazione degli adolescenti che praticano un’attività sportiva strutturata nel post-pandemia.
Nell’intervista, che può essere letta qui, ho sostenuto che gli adolescenti hanno subito più delle persone di altre età l’impatto della pandemia perché in età adolescenziale il gruppo dei pari è il riferimento essenziale per ragazzi e ragazze.
Il ritorno alla vita di gruppo è segnato in molti casi da un periodo di stress post-traumatico in cui si manifestano ansia, irritabilità, aumento dell’aggressività, tristezza, paure (tra cui quella del contagio), disturbi del sonno, stanchezza, disturbi psicosomatici come mal di testa o di pancia.
Come aiutare questi ragazzi? È necessario potenziare l’ascolto, l’autoconsapevolezza, l’empatia e le altre capacità relazionali. Inoltre, più l’istruttore/educatore è sereno, più lo sarà la sua squadra. I ragazzi ci fanno, infatti, da specchio.